Firenze, 16 novembre 2012 - «STO FACENDO preparare unamappa sui livelli di sicurezza negli ospedali della Toscana...». Maschera la sorpresa con una notizia, Luigi Marroni, assessore regionale alla sanità, ma anche ex direttore generale dell’Asl 10 di Firenze. Ma si capisce che ilblitz notturno de La Nazione a Careggi lo ha impressionato. Al punto da incaricare il suo ufficio di chiedere a tutti i principali nosocomi una scheda sugli accessi e sui controlli. Significa che, mirata su Firenze, l’iniziativa del nostro giornale ha probabilmente contribuito ad aumentare la sorveglianza dappertutto.
Assessore Marroni, aveva mai fatto un giro notturno a Careggi?«Nel senso di andare a fare un’ispezione, no. Del resto, non mi competeva e non mi compete. Però non nascondo di aver avuto la sensazione che non fosse difficilissimo penetrare nei reparti. Ma cerchiamo di capirci: non si sta parlando di una caserma, ma di un ospedale frequentato, ogni giorno, da migliaia di persone».
Che potrebbero tranquillamente infilarsi nelle sale operatorie senza essere viste...«Ripeto: non siamo a Fort Knox, dove custodiscono il tesoro americano, ma in una cittadella che, da anni, ha cambiato fisionomia, diventando ospedale aperto per favorire l’incontro fra i malati e i parenti. Mi spiego meglio: l’ora del passo è spesso teorica».
La mappa sulla sicurezza che sta facendo preparare a che cosa servirà?«A riflettere sui provvedimenti da prendere. Che non significherà, necessariamente, introdurre tesserini o budget particolari».
Basterebbero alcuni sorveglianti in più, non crede?«Non ovunque. Per esempio, penso a zone aperte, come le sale d’aspetto del pronto soccorso. Ma è ovvio che nessuno deve poter accedere dove medici e infermieri soccorrono i pazienti...».
E le camerate di notte? E le sale operatorie?«Già qualche anno fa, quando il presidente, Enrico Rossi, era assessore alla sanità, si pensò a piani per la sicurezza. Che vogliamo rimodellare e rendere più efficienti».
Si riferisce al settembre 2009, quando una zingara uccise con una coltellata un uomo di 72 anni, davanti all’ospedale di Prato? «Sì, in quel momento pensammo che anche fuori degli ospedali, cioè nelle immediate vicinanze, dev’essere garantita la sicurezza».
Allora perché Careggi è fuori controllo?«Io faccio l’assessore, non so dare risposte dirette. Però garantisco che la Regione interverrà con direttive precise. Favorendo anche intese con prefetti e questori».
Assessore Marroni, aveva mai fatto un giro notturno a Careggi?«Nel senso di andare a fare un’ispezione, no. Del resto, non mi competeva e non mi compete. Però non nascondo di aver avuto la sensazione che non fosse difficilissimo penetrare nei reparti. Ma cerchiamo di capirci: non si sta parlando di una caserma, ma di un ospedale frequentato, ogni giorno, da migliaia di persone».
Che potrebbero tranquillamente infilarsi nelle sale operatorie senza essere viste...«Ripeto: non siamo a Fort Knox, dove custodiscono il tesoro americano, ma in una cittadella che, da anni, ha cambiato fisionomia, diventando ospedale aperto per favorire l’incontro fra i malati e i parenti. Mi spiego meglio: l’ora del passo è spesso teorica».
La mappa sulla sicurezza che sta facendo preparare a che cosa servirà?«A riflettere sui provvedimenti da prendere. Che non significherà, necessariamente, introdurre tesserini o budget particolari».
Basterebbero alcuni sorveglianti in più, non crede?«Non ovunque. Per esempio, penso a zone aperte, come le sale d’aspetto del pronto soccorso. Ma è ovvio che nessuno deve poter accedere dove medici e infermieri soccorrono i pazienti...».
E le camerate di notte? E le sale operatorie?«Già qualche anno fa, quando il presidente, Enrico Rossi, era assessore alla sanità, si pensò a piani per la sicurezza. Che vogliamo rimodellare e rendere più efficienti».
Si riferisce al settembre 2009, quando una zingara uccise con una coltellata un uomo di 72 anni, davanti all’ospedale di Prato? «Sì, in quel momento pensammo che anche fuori degli ospedali, cioè nelle immediate vicinanze, dev’essere garantita la sicurezza».
Allora perché Careggi è fuori controllo?«Io faccio l’assessore, non so dare risposte dirette. Però garantisco che la Regione interverrà con direttive precise. Favorendo anche intese con prefetti e questori».
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