sabato 27 novembre 2010

Elezioni RSU Prorogate

Le elezioni RSU sono state prorogate, quindi le organizzazioni elette nel 2007, continuano a svolgere i loro compiti fino a nuova convocazione.

venerdì 12 novembre 2010

Infermieri-dottori La protesta dilaga

Metà degli Ordini dei medici contro le misure per ridurre le code al pronto soccorso



Firenze, 11 novembre 2010 - NON SI PLACA la polemica dei medici sulla partenza della sperimentazione in sei ospedali toscani del ‘See and treat’, un modello angloamericano di riorganizzazione sanitaria per ridurre le attese in pronto soccorso che abilita gli infermieri a fare diagnosi per piccoli casi non urgenti, in genere codici bianchi.


Dopo l’esposto presentato circa un mese fa dall’Ordine dei medici di Bologna alle Procure di Bologna e Firenze,segnalando che con il nuovo modello ‘See and treat’ viene introdotta una "esondazione di pratica infermieristica in campo medico" che potrebbe prefigurare un reato penale, per "l’esercizio e/o il concorso nell’esercizio abusivo della professione medica", sono gli Ordini dei medici delle province toscane a riaccendere i riflettori sulla questione che comporterebbe, tra l’altro, da parte delle due Regioni la violazione dell’articolo della Costituzione che ripartisce le competenze Stato-Regioni.

Non c’è unitarietà di visioni, tra i vari ordini provinciali della Toscana: quelli di Lucca, Arezzo, Prato, Pistoia, Livorno sono contrari all’applicazione della delibera approvata ormai tre anni fa. "La nostra non è una presa di posizione corporativa — spiega Roberto Quiriconi (nella foto), presidente dell’Ordine della provincia di Lucca che conta 2.700 medici — , ma l’intenzione di tutelare i cittadini". Quiriconi punta il dito contro il presidente dell’Ordine di Firenze, Antonio Panti, favorevole all’iniziativa: "Panti tenta di minimizzare la questione, liquidandola come una lite per motivi sindacali, ma la realtà è ben diversa — spiega Quiriconi —. Il motivo delle divisioni è prettamente politico, la scelta è stata fatta legittimamente dalla Regione che legifera in campo sanitario, per ridurre i tempi di attesa al pronto soccorso. Si è preferito fare così piuttosto che intervenire nel campo dell’educazione sanitaria per scoraggiare i cittadini ad andare al pronto soccorso per casi non urgenti".


Più duro è l’intervento del presidente dell’Ordine di Arezzo, Raffaele Festa che la delibera l’ha osteggiata dal momento della pubblicazione sul Bollettino regionale, il 2 gennaio 2008, portando il caso all’attenzione della Federazione nazionale degli Ordini dei medici. "Escluso l’Ordine di Firenze, gli altri nove Ordini della Toscana furono messi al corrente della delibera a cose già fatte — spiega Festa —. Nella delibera approvata c’erano 108 prestazioni che gli infermieri potevano eseguire in luogo dei medici al pronto soccorso, interventi in campo di otorinolaringoiatria, oculistica, ginecologia... Erano escluse solamente le patologie a carico degli apparati cardiocircolatorio e respiratorio". A quel punto, dice Festa, "si scatenò l’ira di Dio per tutelare i pazienti prima ancora dei medici, anche se non abbiamo nulla contro gli infermieri". Alla fine, con un documento sottoscritto all’unanimità dai 104 Ordini che fanno parte della Federazione nazionale, le prestazioni che gli infermieri possono effettuare sono scese da 108 a 40. Ma ancora Festa non è contento: "Gli atti medici non sono delegabili, la Regione non ha tenuto conto del documento degli Ordini, sbagliando". 

 
di ILARIA ULIVELLI