martedì 24 luglio 2012

"Hanno invertito i sondini Con le nuove incubatrici potevano evitare l'errore"

Si porta alla luce anche altri fattori che influiscono proprio sulla sicurezza delle cure. Prima di tutto lo stress cui MEDICI, INFERMIERIi eTECNICI sono sottoposti perCARENZA di personale e per il blocco del turnover.


Un "drammatico errore di cui le responsabilità vanno ovviamente indagate, come sta facendo la magistratura", dice subito Ignazio Marino. Anche se, per il presidente della Commissione d'inchiesta sul Servizio sanitario nazionale, quel "bambino non ha avuto tutte le garanzie di sicurezza delle cure cui aveva diritto".

Presidente Marino cosa c'entrano le garanzie delle cure negate in questa drammatica vicenda?
"C'entrano perché l'istruttoria del Nas della Commissione d'inchiesta sul San Giovanni consegnata oggi - ieri, ndr - porta alla luce anche altri fattori che influiscono proprio sulla sicurezza delle cure. Prima di tutto lo stress cui medici, infermieri e tecnici sono sottoposti per carenza di personale e per il blocco del turnover: in quel reparto, in cinque mesi, gli straordinari dei medici sono stati di 1200 ore e 4mila per gli infermieri. E poi i macchinari di Neonatologia, al San Giovanni, sono obsoleti: un anno e mezzo fa erano state richieste 16 nuove incubatrici che non sono mai arrivate".

Le nuove incubatrici avrebbero potuto evitare l'errore e quindi la tragedia? 
"Stiamo ovviamente parlando di un episodio drammatico e tutti gli aspetti andranno chiariti. Ma un bambino prematuro di 29 settimane che pesa 820 grammi, come quello deceduto al San Giovanni, doveva essere assistito con l'ausilio di incubatrici di ultima generazione. Cosa impossibile visto che quelle dell'ospedale non sono di ultima generazione e non permettono di rilevare il peso del neonato in tempo reale. Per pesarlo bisogna 
estrarlo ogni sei, otto ore dall'incubatrice, quindi bisogna disconnettere i tubicini in vena e nel naso ai quali è collegato. Poi una volta pesato va rimesso in incubatrice e vanno riconnessi i tubicini.

Cosa è successo quindi? 
"Presumibilmente da una prima analisi della relazione del Nas i due tubicini, uno che serviva per la nutrizione intestinale e un altro era connesso a una vena dell'ascella, nel momento in cui sono stati ricollegati sono stati per errore invertiti. Peraltro i liquidi, il latte e il farmaco, in questo caso avevano lo stesso colore. Mentre i tubicini non erano di colore differente come avrebbero potuto essere".

Lei però parla dei tagli fatti in questi ultimi tempi alla sanità. Quale peso potrebbero aver avuto nella morte del bambino? 
"L'errore diventa più facile se non c'è una tecnologia avanzata che permetta di evitarli, soprattutto se poi ci si mette anche la politica di contenimento dei costi dell'amministrazione regionale".

Cosa non avrebbe fatto la Regione? 
"Non ha dotato quell'ospedale di tubicini di colore e struttura diversa. In più l'ospedale San Giovanni, come molti altri, a causa dei tagli del ministero dell'Economia non può assumere del personale anche quando qualcuno va in pensione. Purtroppo la strada dei tagli non sembra essere terminata oggi (ieri, ndr) è iniziata in Commissione Bilancio la discussione decreto legge sulla spending review e all'articolo 15 sono previsti altri 4,7 miliardi di riduzione delle risorse per il Ssn. In questo modo si distruggerà il servizio pubblico e avremo due sanità: quella per i poveri e quella privata per i ricchi". 


Fonte: La Repubblica.it