venerdì 11 luglio 2014

Infermiera bloccata a Torino dal D.L. 90 del 24 giugno 2014

TORINO. Agitata, amareggiata e confusa. Si definisce così l’infermiera, dipendente dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Città della Salute e della Scienza di Torino, che dopo aver atteso diversi anni – per la precisione 5 – si vede rinnegare il nulla osta per un trasferimento presso l’ASL di Bari. Prime vittime, dunque, per un Decreto Legislativo studiato ad hoc dallo Stato affinché le Aziende di diritto pubblico possano esercitare ancora più potere sui dipendenti. A rimetterci è stata Rita, un'infermiera di 36 anni, originaria della Campania e desiderosa di avvicinarsi alla propria città natale. Trasferirsi a Bari sarebbe stato un cambiamento che le avrebbe portato notevoli benefici, invece così non è stato poiché in risposta alla sua richiesta, la U.O. Gestione Risorse Umane della propria Azienda d’appartenenza le nega la cessione del nulla osta. Un decreto nuovo ma già impugnato dalle amministrazioni pubbliche che alla prima occasione ne fanno uso citando l’art. 4 comma 1 del D. L. 90 del 24/06/2014 che recita: “Le amministrazioni possono ricoprire posti vacanti in organico mediante passaggio diretto di dipendenti…appartenenti a una qualifica corrispondente e in servizio presso altre amministrazioni, che facciano domanda di trasferimento, previo assenso dell’amministrazione di appartenenza”. Lo stupore di Rita non ha precedenti. Contattata anche la Presidente della Federazione Nazionale Collegi IPASVI, Annalisa Silvestro, che in maniera molto vaga risponde al problema esposto: “Conosco il problema. Purtroppo i margini di manovra sono esigui. Vediamo come si conclude l’iter del Decreto Legislativo sulla Pubblica Amministrazione? Dovrebbero aprirsi spazi”. Un argomento che la Silvestro ha già affrontato nella diretta streaming del 18 giugno insieme all’avvocato Pizzoferrato, ordinario di Diritto del Lavoro dell’università di Bologna. “Non bisogna illudersi! – avverte Rita – Anche con lo sblocco del turnover delle regioni del Sud, le Aziende non ci lasceranno andare. Siamo solo pedine con tanti doveri e nessun diritto”. Annuncia che farà presto appello a un avvocato affinché ci sia modo di rimediare a questa triste storia. Intanto la nera citazione “si comunica che al momento attuale non sussistono le condizioni per concedere l’assenso al trasferimento” con oggetto “diniego nulla osta” rischia di creare malcontento tra i dipendenti della pubblica amministrazione. A questo punto sarà solo il Governo Renzi ad assumersi le responsabilità per riforme che mirano solo a ferire l’animo di umili lavoratori.

 Fonte: www.nurse24.it

sabato 5 luglio 2014

Infermiere Pediatriche in rivolta al Meyer di Firenze

All'Ospedale Meyer da un pò di settimane le Vigilatrici d'Infanzia ed Infermiere Pediatriche, possono fare assistenza anche agli adulti, dopo una lettera-legge partorita negli uffici Infermieristici, e con la firma del Direttore Generale, sentiti alcuni professori e dirigenti, L'Ospedale si è dotato di una mini-legge fatta ad-hoc, e se vogliamo proprio essere maligni.... per coprire la mancanza cronica di Infermieri. Così è iniziata una corsa, sia da parte di diverse colleghe pediatriche e non, per chiedere chiarimenti agli uffici e all'Ipasvi Nazionale, che a sua volta ha rimandato la palla all'Ipasvi di Firenze.



  Sono stati sentiti anche i Sindacati, ma io personalmente tramite NursingUp, è stata trovata negli archivi una situazione analoga dove L'Ipasvi di Brescia mette nero su bianco che L'Infermiere Pediatrico non può erogare assistenza agli adulti.