venerdì 4 maggio 2012

MARIJUANA TERAPEUTICA, LA TOSCANA DICE Sì

MARIJUANA TERAPEUTICA, LA TOSCANA DICE Sì 2 / 5 / 2012 | Il consiglio regionale della Toscana ha detto sì: ci si potrà curare anche con farmaci a base di cannabinoidi. Perchè la marijuana non serve solo per sballarsi: la medicina la studia da tempo, ed i suoi effetti sono certificati su una lunga serie di patologie, dalla cura del glaucoma, nella prevenzione del vomito, nel controllo di alcune spasticità croniche, come adiuvante nel controllo del dolore cronico neuropatico associato a sclerosi multipla, nel trattamento del dolore nei pazienti affetti da cancro. I cannabinoidi permettono poi di ridurre i dosaggi degli analgesici oppiacei, quali la morfina e i suoi analoghi. E sono molti gli Stati al mondo le ne consentono l’uso, soprattutto a fini medici: 11 quelli americani ed il Distretto di Columbia, e poi i Paesi Bassi, anche se c’è stata una stretta sui coffee shop, vietati anche ai frontalieri. Il Portogallo, il Canada, la Germania: da noi la marijuana è inserita nelle stesse tabelle di eroina e cocaina: col possesso scattano pesanti sanzioni amminitstruive, dal ritiro della patente al passaporto. Per lo spaccio, e si configura tale anche il possesso di una quantità che superi il massimo del principio attivo consentito, si rischiano da 1 a sei anni di carcere per piccole quantità, fino a 20 anni per quantità corpose. Ma anche la legge nazionale prevede che l’uso autorizzato da medico di farmaci a base di cannabinoidi sia legale: il fatto è però che nel nostro Paese semplicemente non ce ne sono. Si producano, chiedono i radicali, che salutano la decisione dle Consiglio regionale della Toscana come un passo avanti della civiltà. Carta straccia, per il capogruppo al Senato del PDL Gasparri, che parla di una speculazione vergognosa sulla pelle di chi soffre. E c’è pure chi ha avviato una veglia di preghiera con rosario, contro la legge toscana. Resta il fatto che in Italia, malgrado la legge sulla terapia del dolore, milioni di malati cronici non hanno le cure sufficienti, anche per la farraginosità del sistema di prescrizione, per gli oppiacei come la morfina. Anche quella, a tutti gli effetti, una droga: dipende dall’uso che se ne fa

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